Uomini in zattera nel quadro di Gericault

di Anna M. Corposanto

La zattera della Medusa è un quadro di grande tensione drammatica, che rappresenta la vita umana in bilico tra disperazione e speranza. È un’opera del 1818 di Theodore Gericault. Il pittore si ispirò al naufragio avvenuto nel 1816 della nave francese Medusa, i cui superstiti, rifugiati su una zattera, restarono in balìa delle onde del mare per molte settimane. La cronaca narrava che soltanto quindici di loro furono tratti in salvo, dopo aver vissuto su quella zattera esperienze estreme, compresi atti di cannibalismo.

In questa tela Gericault usa diversi riferimenti alla storia dell’arte, con evidenti riferimenti a Caravaggio nei contrasti di luce. La scena è costruita sul classico schema piramidale, anche se qui si sviluppa su due piramidi. È soprattutto nella prima piramide (che parte dall’uomo morente in basso a sinistra e ha il suo vertice in colui che, di spalle, agita un panno con il braccio) che il pittore ha rappresentato sia la disperazione (simboleggiata dagli uomini che stanno morendo), sia la speranza (con gli uomini che agitano mani e stracci al vento confidando di essere visti e salvati).

Questo quadro mette in scena simbolicamente le due categorie di comportamenti agiti durante un evento drammatico: quella di coloro che soccombono, e quella di chi continua a credere nella salvezza, nonostante tutto.

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